Il punto sull’arbitro che ha diretto la gara di domenica 2 aprile dei granata, contro l’Udinese
Alla terza direzione con i granata Davide Ghersini manifesta ancora qualche limite già evidenziato nei due precedenti (entrambi col Bologna) ed alla fine, anche perché non sempre ben coadiuvato dagli assistenti, scontenta entrambe le squadre. Mostra sin da subito il pugno duro il 32enne arbitro genovese che, dopo appena 5’ di gioco ammonisce il diffidato Rossettini il quale ferma al limite dell’area Perica inseguito da Lukic: il difensore cerca di raddoppiare ma taglia la strada al bianconero, Ghersini non chiude un occhio. Stesso metro anche al 9’ quando punisce con punizione e ammonizione l’entrata da dietro di Kums su Belotti sulla trequarti. All’11’ in area granata Zapata, marcato stretto da Moretti, si lascia cadere troppo facilmente e giustamente Ghersini soprassiede. Al 17’ mugugni del pubblico per un presunto tocco di braccio di Danilo che ferma una ripartenza del Toro sulla trequarti ma nonostante il braccio largo il tocco sembra di spalla. Al 19’ segnalato un offside millimetrico di Belotti su cross di Zappacosta. Al 36’ ancora proteste da parte dei giocatori di Delneri che reclamano un tocco di braccio di Lukic in area granata: come nel caso del rigore assegnato qualche settimana fa ad un’altra squadra bianconera contro il Milan non vi sono i requisiti essenziali della volontarietà e della distanza e, dal momento che tra i due casi quello fu più clamoroso (e venne concesso il rigore!), si possono comprendere le proteste dei friulani. Al 45’ Perica fa ponte su Moretti rifilandogli per giunta una gomitata sul fianco, il difensore resta a terra dolorante tanto che viene richiesto l’intervento dei sanitari, il croato invece la fa franca.
Al 53’ giusta ammonizione per Angella che interviene fallosamente sulle caviglie di Iturbe mentre al 57’ è ancora una volta graziato Perica che rifila una violenta ginocchiata allo stesso giocatore paraguayano. Al 68’ è regolare il gol del raddoppio dell’Udinese poiché Perica si trova dietro la linea della palla al momento del tiro cross di Zapata. Corretta anche la posizione di Moretti che sigla il momentaneo 1-2 e che al momento del tocco di Iturbe è tenuto in gioco da Zapata. Al 78’ è giustamente segnalato un offside di Belotti su lancio di Ljajic mentre all’80’ viene concessa una punizione per un presunto fallo di Belotti su Danilo che tuttavia inciampa da solo. Al 92’ cartellino giallo anche per Jankto che allontana il pallone dopo un fallo di Matos su Acquah. Al 93’, infine, annullato il gol che avrebbe dato la vittoria alla squadra di Mihajlovic per una posizione di offside molto dubbia di Belotti il quale al momento del lancio si trovava in linea con Samir. Va sottolineato che nella circostanza l’assistente Mondin era mal posizionato poiché non in linea con l’ultimo difendente (Samir) il quale dal fermo immagine risulta avere il piede destro oltre le parti del corpo che Belotti poteva utilizzare per colpire il pallone (quindi non contano gli arti superiori). Certamente Mondin non poteva essere sicuro di alcunché trattandosi di una questione davvero di millimetri, dunque, oltre ad aver sbagliato nel posizionamento, commette un errore alzando la bandierina dal momento che in caso di dubbio le direttive arbitrali inducono a lasciar correre. Va sottolineato che questo è uno dei pochi casi in cui la scelta arbitrale è decisiva poiché avviene all’ultimo minuto: se si fosse concesso il gol a Belotti in questa circostanza i granata avrebbero certamente vinto la partita. In più dal punto di vista dei tifosi restano tutte le amarezze e le dietrologie sul comportamento dell’assistente in caso di dubbio a parti invertite o magari se al posto del Torino ci fosse stata un’altra squadra. Dubbi che purtroppo resteranno senza risposte…
Per quanto riguarda le statistiche il bilancio dell’arbitro Ghersini con i granata si aggiorna ma resta in perfetto equilibrio: in tre partite, una vittoria, un pareggio e una sconfitta.
senza nessun dubbio se ci fossero stati i gobbi non avrebbe alzato la bandierina.